
di JASMIM DOS SANTOS MARTA
Sono 402 le persone, per lo più bambini, rapite dalle bande criminali nel nord-est della Nigeria nell’ultima settimana a scopo estorsivo. Intanto, la crisi alimentare nelle zone agricole colpite dal conflitto è in forte accelerazione: nel prossimi 6 mesi saranno 35 milioni i nigeriani che dovranno far fronte all’insicurezza alimentare, la più vasta crisi che il Paese abbia mai affrontato.
L’allarme è stato lanciato ieri all’Onu di Ginevra da Thameen Al-Kheetan, portavoce dell’Ohchr (l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani). Il funzionario internazionale ha spiegato che i rapimenti sono accaduti negli Stati di Niger, Kebbi, Kwara e Borno e ha sollecitato le autorità nigeriane ad adottare misure per prevenire nuovi attacchi e arrestare i responsabili. Solo 88 delle 402 persone sono state liberate o sono riuscite a scappare.
Alla conferenza stampa era collegata anche Chi Lael, portavoce del WFP (Programma alimentare mondiale) in Nigeria che ha dichiarato che, secondo l’ultimo « Cadre Harmonise », l’analisi della sicurezza alimentare relativa al Paese, 35 milioni di persone potrebbero avere difficoltà nel comprare e accedere agli alimenti nei prossimi 6 mesi: “una delle peggiori crisi che il Continente abbia mai affrontato” ha aggiunto Lael.
Non solo, se non arrivano nuovi fondi entro gennaio, il Wpf non potrà più sostenere il milione di persone che vive nelle zone di conflitto nel Nord dello Stato e che per sopravvivere dipende dagli aiuti dell’Agenzia Onu. Servono 115 milioni di dollari per arrivare fino a maggio, ha spiegato Lael.
La portavoce del Wpf ha chiarito che i gruppi criminali si approfittano della crisi alimentare: è diventato più facile arruolare ragazzi giovanissimi, anche tredicenni, per una somma di denaro irrisoria che va dai 30 ai 50 centesimi al giorno, infatti i giovani sono costretti a ricorrere a misure drastiche per procurarsi i mezzi economici che permettono loro di acquistare del cibo, il cui prezzo continua a crescere. Le due crisi, quella alimentare e quella securitaria, dunque, si alimentano a vicenda.
