L’anima delle parole: 110 anni dalla nascita di Maria Corti
Scrittrice e studiosa, ha segnato la letteratura del Novecento

di YSATIS PAGLIARA CARRASCO

Centodieci anni fa, il 7 settembre 1915, nasceva Maria Corti, una figura complessa e poliedrica, capace di coniugare una straordinaria sensibilità narrativa con un rigore accademico fuori dal comune. Nata a Milano nel 1915, Maria Corti si distinse fin da giovane per la sua passione per lo studio e per il linguaggio. Figlia di Emilio Corti, un ingegnere, e Celestina Goldoni, pianista, visse un’infanzia segnata da difficoltà personali, tra cui la precoce perdita della madre. Questo evento influenzò profondamente la sua vita e il suo immaginario letterario, spingendola a rifugiarsi nello studio e nella scrittura.

La sua adolescenza, trascorsa in collegio a causa del lavoro lontano del padre, fu tuttavia illuminata da periodi di serenità durante le vacanze estive a Maglie e Otranto, nel Salento. Questi luoghi, per lei ricchi di ricordi e significati, diventarono parte integrante del suo immaginario letterario e appaiono spesso nelle sue opere, da L’ora di tutti a Otranto allo specchio. Maria Corti utilizza questi luoghi per unire i suoi ricordi personali alle storie di tutti, trasformandoli in simboli delle difficoltà e dei sogni che tutti affrontano.

Una formazione straordinaria e i primi passi nella carriera accademica

Dopo essersi laureata in Lettere con una tesi sul latino medievale e in Filosofia con uno studio su “Afrikan Špir”, Corti iniziò la sua carriera come insegnante, trovando nella didattica un modo per coltivare e trasmettere la sua passione per il sapere. Insegnò in diverse scuole medie, tra cui Chiari e Como, per poi approdare all’Università degli Studi di Pavia, dove la sua carriera accademica prese definitivamente il volo. Qui fondò il Fondo Manoscritti di autori moderni e contemporanei, un archivio oggi considerato tra i più importanti in Italia.

Maria Corti, però, non si limitò mai a un unico ambito: il suo lavoro spaziava dalla linguistica alla semiotica, dalla storia della lingua alla narrativa. La sua figura fu quella di un’intellettuale a tutto tondo, capace di dialogare con i grandi temi della cultura del Novecento e di dare vita a un’opera che fosse al tempo stesso rigorosa e accessibile.

Le opere narrative e la ricerca del senso attraverso il linguaggio

Come scrittrice, Maria Corti si distinse per la capacità di fondere l’introspezione psicologica con una narrazione ricca e coinvolgente. L’ora di tutti, forse la sua opera più nota, non è solo una rievocazione storica, ma un’indagine sulle anime dei personaggi e sulle loro lotte interiori. Attraverso una scrittura densa e accurata, Corti ci conduce in un viaggio che va oltre il tempo e lo spazio, rendendo universali le storie che racconta.

In Cantare nel buio, invece, la scrittrice esplora la sua esperienza personale come pendolare, raccontando con empatia e precisione il mondo degli operai e delle loro difficoltà quotidiane. Questa attenzione ai dettagli e alle emozioni umane è ciò che rende le sue opere ancora oggi così potenti e rilevanti.

Il contributo alla cultura italiana e internazionale

Maria Corti non fu solo una narratrice straordinaria, ma anche una figura di spicco nel panorama accademico e culturale del Novecento. Membra dell’Accademia della Crusca, insegnò anche all’Università di Ginevra, ricevendo numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui un dottorato. La sua produzione saggistica, che include opere come Il viaggio testuale e Principi della comunicazione letteraria, ha contribuito a ridefinire il modo in cui si studia e si interpreta la letteratura.

Il Fondo Manoscritti, da lei istituito a Pavia, rappresenta forse uno dei suoi lasciti più duraturi. Grazie a questa iniziativa, Maria Corti ha reso possibile la conservazione e lo studio delle opere di autori moderni e contemporanei, creando un ponte tra passato e presente e garantendo che la memoria letteraria italiana potesse essere tramandata alle generazioni future.

Un’eredità che supera i confini del tempo

La forza di Maria Corti risiede nella sua capacità di parlare a generazioni diverse. Le sue opere, pur radicate nel contesto storico del dopoguerra, continuano a offrire spunti di riflessione , affrontando temi come la lotta interiore, la resilienza e la ricerca del significato. La sua scrittura, al tempo stesso semplice e profonda, rimane un esempio di come il linguaggio possa essere utilizzato per esplorare le complessità dell’esperienza umana. Nel ricordare Maria Corti a 110 anni dalla sua nascita, celebriamo non solo una scrittrice e una studiosa, ma una donna che ha saputo trasformare le difficoltà della sua vita in opportunità per creare e condividere bellezza e sapere. La sua figura rimane un faro per chiunque cerchi di comprendere il valore del linguaggio e della memoria, un’eredità che continuerà a vivere attraverso le sue opere e i suoi studi.