di Ivano Terzaghi
Ha riscosso un grande successo la conferenza tenutasi al politecnico di Losanna da John Lennox, professore di matematica all’università di Oxford. L’evento, organizzato del Groupe Biblique Universitaire dell’EPFL, ha visto una forte affluenza; gli interessati hanno riempito velocemente il primo auditorio che metteva a disposizione più di 300 posti a sedere e successivamente anche un secondo auditorio dove la conferenza sarebbe stato trasmesso su schermo in diretta.
Nonostante la risposta a una domanda come “la scienza ha reso Dio irrilevante?” da parte di un uomo di scienza possa sembrare prevedibile, Lennox ha strutturato il suo discorso affermando che scienza e religione possono non solo felicemente convivere, ma anche rafforzarsi a vicenda. Le idee e ideali di John Lennox, che oltre che essere un matematico, è anche filosofo della scienza, lo hanno portato a dibattere con i celebri Christopher Hitchens e Richard Dawkings, entrambi portavoci della corrente atea e rispettivamente autori di “Dio non è grande. Come la religione avvelena ogni cosa” (2007) e “L’illusione di Dio” (2006). Anche Lennox ha scritto diversi libri sull’argomento tra cui “God’s Undertaker, has science buried God?” (2009) nel quale esamina la prove portate dalla scienza moderna in relazione al dibattito tra l’interpretazione teistica e l’interpretazione atea dell’universo.
Lennox inizia la conferenza chiedendosi perché gli fosse stato chiesto di rispondere alla domanda “La scienza ha resto Dio irrilevante?” e non se la scienza avesse reso irrilevanti l’arte, la musica e la letteratura. In sostanza la domanda sarebbe stata la stessa: avrebbe opposto due soggetti completamente indipendenti l’uno dall’altro. Il problema di fondo è il fatto che la cultura occidentale troppo spesso reputa religione e scienze naturali incompatibili. Come secondo punto della sua introduzione egli afferma che la domanda “La scienza ha reso Dio irrilevante?” è incompleta. Per chiarire questo punto prende in considerazione un affermazione di Lawrence Krauss successiva alla scoperta del Bosono di Higgs (anche conosciuto come la “Particella di Dio”) al CERN. Il fisico e astronomo statunitense, in un articolo pubblicato sul Time, sostiene che “il Bosone di Higgs ha reso Dio irrilevante”. Lennox gli rispose a sua volta con un articolo chiedendosi: “Irrilevante per cosa?”. Secondo lui, se Dio sia irrilevante o meno dipende dalla domanda che ci si pone. Dio é chiaramente poco rilevante del Bosone di Higgs se si cerca di dare una risposta a un problema di fisica quantistica. Se invece ci si chiede il perché dell’esistenza di un universo dove la fisica quantistica può essere studiata, la gerarchia si inverte. Infine ha osservato che i due vincitori del premio Nobel per la fisica Peter Higgs (2013) e William Phillips (1997) sono uno ateo e l’altro cristiano. Questo può essere dimostrare come la fede in Dio e la fede nell’ateismo siano entrambi compatibili con la scienza. Lennox afferma infatti che il problema non risiede nel rapporto tra Dio e scienza ma bensì nella differente visione del mondo della dottrina filosofica teistica e di quella atea. La prima afferma l’esistenza di un essere trascendente mentre la seconda la nega, asserendo che massa ed energia siano le sole entità presenti nell’universo.
Una volta che capiamo quali sono le domande giuste da porci ci si può chiedere se la scienza punti verso il teismo, l’ateismo o nessuno dei due. Nei successivi cinquanta minuti Lennox prova a dare una risposta a questa domanda iniziando a discutere della storia della scienza, successivamente la natura e la filosofia della scienza e infine i risultati della scienza. Per chi fosse interessato a saperne di più sulla conferenza o sul altri discorsi e lavori di John Lennox troverà collegamenti utili qui sotto.