Una piccola carovana di topolini di Ratatouille preceduta da un carro raffigurante un pentolone di minestra in ebollizione: questo si è visto al corteo di carnevale delle scuole a Nebiopoli, venerdì 13 febbraio 2015. I bambini sfilavano travestiti dal famoso topolino Ratatouille del film d’animazione del 2007, indossando un grembiule su cui erano stampati numeri e lettere in ordine causale. Così diverse sezioni della scuola dell’infanzia di Chiasso hanno ironizzato sul Concordato HarmoS (Accordo intercantonale sull’armonizzazione della scuola obbligatoria) per le scuole dell’obbligo, entrato in vigore il 1 agosto 2009. Accettata da quindici Cantoni tra cui il Ticino, questa riforma, grazie alla deroga di sei anni per la formazione di un nuovo piano di studi, dovrebbe entrare in funzione nell’anno scolastico 2015/2016. Ma negli ambienti scolastici è vista un po’ come un minestrone, per due motivi: il primo è la differenza di età che la riforma porterà all’interno della stessa classe; il secondo è legato al fatto che l’insegnamento sarà forse più mirato ma sembra mal programmato, già a partire dalle scuole dell’infanzia che rientrano nel quadro delle scuole dell’obbligo. Ma è davvero così?
Come funziona HarmoS?
HarmoS prevede l’armonizzazione delle strutture a livello nazionale. Essa presuppone una scolarizzazione obbligatoria a partire dai quattro anni. Chi lo vorrà potrà comunque iscrivere i propri figli a scuola già a partire dal terzo anno di età. Tuttavia, al fine di evitare un impegno eccessivo, solo i bambini che compiono i quattro anni entro il 31 agosto (tre anni per gli iscritti facoltativi) avranno l’obbligo di frequenza, tutti gli altri inizieranno la scolarizzazione l’anno successivo. Una piccola eccezione avviene per i bimbi nati entro il 30 settembre che potranno essere iscritti con i loro coetanei previa richiesta motivata dei genitori. Inoltre, ritrovandosi ad operare nell’ambito dell’istruzione obbligatoria, le maestre dell’asilo saranno autorizzate a far ripetere l’anno, senza doversi consultare con i genitori. I bambini che saranno ritenuti non idonei a sopportare il ritmo giornaliero imposto alle elementari potranno essere dunque trattenuti all’asilo un anno in più. Questo produrrà classi con bambini che partono dai 3 anni e arrivano fino ai 7, cosa che renderà più difficile l’adeguamento del programma didattico.
La scuola dell’obbligo sarà così composta da un ciclo di 11 anni, avvicinandosi al modello già in vigore nella Svizzera interna: due di scuola dell’infanzia, cinque di scuole elementari e quattro di scuole medie.
Quali novità nelle scuole ticinesi?
Il Concordato si prefigge anche un’armonizzazione degli obbiettivi sul piano nazionale. Nel percorso di formazione che durerà 11 anni il bambino deve affrontare una formazione di base che prevede le lingue (ossia la lingua di scolarizzazione, una seconda lingua nazionale e una lingua straniera), matematica e scienze naturali, scienze umane e sociali, educazione musicale, educazione visiva, educazione alle arti plastiche ed educazione fisica. Tra queste sono esaminate nello stesso modo in tutta la Svizzera quattro discipline chiamate “competenze fondamentali”: lingua di scolarizzazione, lingue seconde, matematica e scienze naturali. Queste competenze devono essere raggiunte entro il quarto, l’ottavo e l’undicesimo anno di scuola.
Il Ticino ha ottenuto una deroga che permette di mantenere il piano di studio delle lingue attualmente in vigore. Il Concordato prevede l’insegnamento di una seconda lingua nazionale a partire dalla terza elementare e dell’inglese o della terza lingua nazionale (a discrezione del Cantone) dalla quinta. HarmoS lascia ai cantoni la facoltà di decidere in merito all’insegnamento della terza lingua nazionale. In Ticino si continuerà dunque con l’introduzione del francese in terza elementare, del tedesco in seconda media e dell’inglese in terza.
I maestri avranno un’altra formazione?
Per i docenti già in carica il Cantone sta lentamente organizzando corsi d’aggiornamento in vista di questa riforma, mentre per i futuri maestri non sono previsti cambiamenti nel percorso formativo.
Ci saranno nuovi posti di lavoro?
Sì, anche troppi. Il Concordato HarmoS ha portato ad un aumento di circa 50 posti di lavoro, considerando il personale di scuole dell’infanzia ed elementari, ma al momento in Ticino non ci sono altrettante persone disponibili per coprire questa richiesta. Dove Cantone e DFA (Dipartimento formazione e apprendimento) hanno peccato di negligenza, non aumentando il numero di iscrizioni alla scuola magistrale di Locarno in vista di questo aumento di posti di lavoro, hanno però collaborato per trovare una soluzione. Agli studenti di Locarno che hanno abbastanza crediti da potersi dividere tra scuola e lavoro senza ripercussioni sul percorso scolastico, sarà permessa ed incoraggiata la candidatura ai concorsi per incarichi a metà tempo. Per questi ragazzi non ancora diplomati sarà un’esperienza di lavoro invidiabile perché permetterà loro di iniziare a lavorare già prima della fine degli studi, arricchendo il curriculum. Tuttavia non si tratta di un tirocinio e l’unico supporto di cui potranno godere saranno i colleghi. Ma saranno in grado questi studenti non ancora diplomati di gestire delle classi da soli, senza la guida di un supervisore in questa nuova esperienza?
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