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di CRISTINA PELÀ
La lingua di Pietramala, sperduto borgo nella Corsica settentrionale, rappresenta «una sovraimposizione» che non tiene conto della natura umana e che «non rispetta la diversità dell’Altro. Non dimentichiamo che i Greci antichi chiamavano l’Altro bárbaros, ovvero colui che tartaglia. Il greco era per loro la lingua che segnava il confine tra la civiltà e la non civiltà, tra “noi” e “loro”. Pietramala vuole…
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