Expo 2015, la Svizzera c’è
Alla scoperta del padiglione elvetico

Foto di Anna Catellani

Nonostante le innumerevoli polemiche che hanno accompagnato la manifestazione di Expo 2015, il 1 maggio si sono aperti i cancelli di Rho Fiera. Il tema al centro dell’esposizione universale è “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”. Expo sarà, infatti, l’occasione per confrontarsi e riflettere sui problemi legati alle risorse nutritive, all’alimentazione sana, sicura e, soprattutto, accessibile a tutti.

Il grande desiderio da parte del nostro Paese di partecipare all’evento è dimostrato dalla repentina sottoscrizione da parte della Svizzera, il 27 ottobre 2011, a Expo 2015. Con puntualità davvero elvetica il 12 settembre 2014, con una cerimonia, è stata posata la prima pietra per dare il via al progetto dello studio Netwerch GmbH di Brugg (Canton Argovia). In anticipo rispetto a quasi tutti gli altri sessantadue padiglioni nazionali, la Svizzera ha terminato i suoi lavori di costruzione il 29 gennaio.
Percorrendo il viale principale lungo un chilometro e mezzo e largo trentacinque metri, tra il padiglione italiano e quello tedesco, si erige quello svizzero con le sue quattro torri e una rampa dalla quale si può ammirare tutto il complesso. Una scritta attira l’occhio del pubblico: «Ce n’è per tutti?», una frase chiara e incisiva che introduce il concetto esposto dagli elvetici. Per aderire al tema il padiglione della Confederazione invita a riflettere sulla scarsità di risorse alimentari a livello globale, coinvolgendo il pubblico, stimolandolo a porsi il problema della scelta. Le quattro torri, accessibili da un ascensore, contengono ciascuna un tipo di cibo differente: caffè (divenuto il primo prodotto alimentare svizzero esportato), sale, rondelle di mele e acqua. Ognuno di questi alimenti rappresenta rispettivamente innovazione, tradizione svizzera, sostenibilità e responsabilità. Ogni visitatore può attingere liberamente alle scorte, ma consapevole che le sue scelte influiranno su chi giungerà dopo. Infatti, degli indicatori mostrano la diminuzione progressiva di questi prodotti che non sono rimpiazzati.

Foto di Anna Catellani

Foto di Anna Catellani

Foto di Anna Catellani

Foto di Anna Catellani

La Svizzera ha focalizzato il tema, facendo in modo di sensibilizzare il pubblico, mettendolo direttamente a contatto con una realtà globale. In questo modo la Confederazione ha cercato di creare un percorso responsabilizzante per il proprio visitatore. Sono stati allestiti anche un ristorante, un auditorio, delle postazioni per la raclette e, naturalmente, per il cioccolato, in omaggio alla tradizione. Sono stati previsti anche spazi per mostre. Infatti, al di sotto del padiglione principale si apre Casa Svizzera, un’area espositiva nella quale quattro cantoni (Uri, Grigioni, Vallese e Ticino) hanno creato un luogo per promuovere la loro cultura. Ad accogliere il visitatore, al centro della stanza, c’è un enorme masso di granito intagliato – che rappresenta il San Gottardo – sul quale piovono rivoli d’acqua a formare, simbolicamente, i fiumi di questi quattro cantoni. Anche Nestlé partecipa all’evento con un’esposizione interattiva e suggestiva sul rapporto tra alimentazione e cervello. Basilea, Ginevra e Zurigo organizzeranno una serie di mostre tematiche a rotazione. Nell’ottica dello sviluppo sostenibile, alla fine della manifestazione il 75 % del materiale utilizzato per la costruzione del padiglione svizzero verrà recuperato e le torri saranno riutilizzate come serre urbane nelle città elvetiche.

Ha fatto molto chiacchierare il no del popolo ticinese alla richiesta di un credito cantonale di 3 milioni e mezzo di franchi per finanziare la partecipazione ticinese ad Expo. Dopo questo rifiuto, per portare il Ticino all’esposizione, il Cantone ha cercato risorse alternative: quaranta tra associazioni, aziende, enti privati e singoli cittadini hanno contribuito con circa 1 milione di franchi. Il Ticino, in effetti, può trarre vantaggio dalla manifestazione grazie anche alla vicinanza geografica con la sede dell’esposizione. Molti visitatori, infatti, potrebbero decidere di soggiornare nella regione svizzera.
Il Ticino ha quindi avviato una campagna per promuovere turisticamente il suo territorio, evidenziando la prossimità geografica con l’Expo, come ci ha spiegato Nadia Fontana-Lupi, direttrice dell’organizzazione turistica regionale Mendrisiotto e Basso Ceresio. Da Chiasso in appena un’ora si raggiunge l’esposizione, motivo per cui molti uffici turistici e alberghi offrono pacchetti soggiorno abbinati con il biglietto d’ingresso e del treno.

Foto di Anna Catellani

Foto di Anna Catellani

Alla manifestazione internazionale di Expo partecipano molti paesi, ma la Svizzera con il suo concetto di nutrizione responsabile è forse quello che ha centrato maggiormente l’obiettivo? Sarà il visitatore a deciderlo e l’unico modo per farsi un’opinione personale e poter apprezzare il lavoro elvetico è recarsi all’esposizione.

Padiglione svizzero cifre