L’anno e il libro

Fotografia scattata nel comune di Villa nel ’51. © Don Fiorentino Galliciotti, Il flagello bianco, Salvioni, 1953.

Fotografia scattata nel comune di Villa nel ’51. © Don Fiorentino Galliciotti, Il flagello bianco, Salvioni, 1953.

Nell’inverno del ’51, nei comuni svizzeri situati nel cuore delle Alpi, ci furono delle fortissime nevicate e delle valanghe che causarono ingenti danni e alcuni morti. Gli abitanti delle zone colpite furono costretti ad abbandonare le loro case per passare l’inverno “in piano”. Questo fatto segnò il destino di alcuni di questi comuni, che di lì a qualche anno si sarebbero spopolati. Nel ’65, Giovanni Orelli pubblicò da Mondadori L’anno della valanga, poi ristampato nel 2003 da Casagrande con un breve saggio di Vittorio Sereni. Il libro racconta le vicissitudini di un paese di contadini d’alta montagna sottoposto alla minaccia di quelle valanghe durante l’inverno del ’51. Una storia fatta di emozioni e paure, di conflitti tra valori antichi e moderni, d’illusioni e disillusioni, dominata da un tono profetico che anticipa molti problemi del “Ticino che verrà”.