“Evitare il monopolio dei media per un’informazione responsabile”
La radio non ha perso di attualità, nonostante la concorrenza di internet. Ne è convinta la giornalista della Rsi Michela Daghini, che sottolinea l’importanza del mezzo e di poter disporre di news affidabili

Michela Daghini

di JACOPO GREPPI

Giornalista della Rsi, Michela Daghini, spiega in che modo un mezzo come la radio risulti ancora oggi attuale e di grande importanza e che – per avere un’informazione responsabile – è necessario evitare il monopolio dei media.

Negli anni ’30 il regista Orson Welles, senza rendersene conto, scatenò il panico quando alla radio fece credere agli ascoltatori che fossero sbarcati gli alieni. Oggi la radio mantiene ancora questo statuto capace di controllare e influenzare chi l’ascolta?

Come tutti i mezzi d’informazione, anche la radio detiene un grosso potere e una responsabilità molto importante. Orson Welles ottenne quell’effetto per errore e non ci furono conseguenze, ma nella realtà di ogni giorno un avvenimento del genere potrebbe verificarsi, portando a degli effetti per nulla edificanti. La radio è un mezzo estremamente potente in grado di fornire le informazioni in tempo reale, e quindi di poter formare, o guidare, le opinioni degli ascoltatori. Questo mezzo di comunicazione deve aiutare chi ascolta a formarsi un’opinione personale, partendo da un punto di vista oggettivo e privo di qualsivoglia tentativo di manipolazione.

La disinformazione e le fake news sono ovunque e influenzano molto i lettori. Pensiamo a quelle figure politiche che hanno ottenuto ruoli estremamente importanti basandosi sulla demagogia delle notizie. In che modo uno strumento come la radio potrebbe influire nella diffusione di tali notizie, e come invece potrebbe cercare di arginare questo sistema? 

Fortunatamente, l’argomento delle fake news non concerne quasi mai la radio, dove è impensabile parlare di un determinato argomento senza aver effettuato prima vari controlli. Si tratta di un problema molto più legato alla sfera dei social dove molti individui non approfondiscono la notizia letta, e la fanno rimbalzare in rete. Le notizie vanno diffuse solamente se fondate.

Negli ultimi anni si è verificato un’esplosione dei podcast, sia in termini di quantità che di argomenti trattati. Potrebbero aver indebolito il ruolo della radio?

“Essi non indeboliscono la radio, perché sono due mezzi assai differenti. La radio lavora sull’immediatezza delle notizie, quando invece per fare un podcast c’è bisogno di più tempo. Operando dunque su due piani diversi, la radio vincerà sempre per quanto riguarda le notizie. È però vero che la radio, a causa dei podcast e dei servizi on-demand, ha sicuramente perso una fascia del pubblico più giovane, che può cercare e trovare dei podcast più mirati ai propri interessi”.

Scindere il pensiero soggettivo da quello oggettivo: problemi, soluzioni ed approccio

Si è sempre affidati alla propria coscienza in quanto si cerca di, o quanto meno si dovrebbe, essere sempre razionali; dando il giusto peso ad ogni cosa. La regola del contraddittorio è fondamentale: quando si parla di un determinato argomento è sempre utile sentire entrambe le parti. È il modo migliore per analizzarlo e scinderlo, e permette la formazione di un’opinione personale da parte dell’ascoltatore, basata sulla somma e la valutazione di tutto ciò che è stato detto dalle due parti.

Quali sono le fonti che usa più frequentemente?

Solitamente ci si basa sulle agenzie stampa e i canali internazionali come la Bbc, la Cnn o Euronews. Il problema della verifica e dell’attendibilità di una fonte si ha quando si viene a conoscenza di una notizia molto importante a breve distanza dall’orario di chiusura della testata. Da una parte si vorrebbe essere i primi in assoluto a lanciare uno scoop, ma se il controllo delle fonti è parziale il rischio di commettere un grosso errore è assai alto.