Pape Satàn Aleppe
Cronache di un normale stato di crisi

di Giordano Clemente

PapeSatanCopertina

Come presentare Eco senza apparire banale, al di là dell’ipocrisia del post mortem? Un degno curriculum accademico, qualche titolo onorifico e una vasta bibliografia; tutti elementi riconosciuti e sbandierati a tratti, elementi che definiscono ciò che la società serba di una persona: un ampolloso cursus honorum. Mediazione e mediatizzazione soccorrono quindi gli animi bisognosi di schemi con un’immagine artificiosa. Ad essa si sostituirà col tempo la necessaria canonizzazione; cosa sarà, infine, dell’uomo Eco?

 

Personalità di spicco del panorama italiano, Eco non si sottrasse mai al puntuale contatto con l’attualità. Al contrario, non mancò di pronunciarsi a proposito di politica interna quanto estera, di nuove tendenze o tecnologie. Questi suoi interventi risultavano poi sempre affinati dalla particolare sensibilità dello scrittore. Si viene così sorpresi nella lettura da spunti e aneddoti, ricordi e riferimenti alla cultura popolare; fatti di cronaca nera si presentano ammantati di un’efficace ironia e alla crudezza dei fatti si unisce la necessità della riflessione. In Pape Satàn Aleppe scopriamo (o riscopriamo) quindi le Bustine di Minerva, rubrica tenuta per l’Espresso da Eco, in una raccolta organica e coerente.

 

Come il loro autore amava ricordare, il nome delle Bustine richiama la concisione e la casualità degli scritti; si pensi ai fiammiferi Minerva italiani e al loro contenitore sul quale si possono annotare, di passaggio, i pensieri più vari. Il volume si presenta, infatti, come un insieme degli appunti – pubblicati originariamente a scadenza bisettimanale – selezionati per la loro attualità. Tra le quasi cinquecento pagine aiutano il lettore ad orientarsi le quattordici sezioni tematiche e l’introduzione. Proprio in quest’ultima viene proposta una riflessione che, di Bustina in Bustina, permetterà d’intravvedere il fil rouge dell’approccio di Eco con la società di seguito ritratta. Si parla dell’interessante teorizzazione di una società liquida, a opera di Zygmunt Bauman. Nell’idea proposta, alla quale è peraltro ispirato il sottotitolo della raccolta (“Cronache di una società liquida”), la modernità intesa come epoca a noi contemporanea viene definita come in un apparente stato di crisi perpetuo.

Il protrarsi di questa crisi si fa dunque normalità; i sintomi sono quelli di una società in fermento che, non riuscendo più a tenere il passo con il suo stesso sviluppo, fallisce nel riconoscersi pienamente mutata. Questo fallimento finisce per riflettersi non solo sulle istituzioni, per forza di cose lente nell’adattamento, ma anche sulle persone e sul loro interagire con la realtà. È un’esortazione all’autocoscienza che leggiamo nelle idee di Bauman e che traspare dalla visione d’insieme di Pape Satàn Aleppe.

 

Proprio il titolo di origine dantesca, uno dei passi infernali dal significato più oscuro, ci suggerisce il disordine culturale odierno. Con l’avvento della tecnologia il progresso sembra non porsi più limiti, eppure apparentemente l’essere umano non abbandona le sue credenze ancestrali «La fiducia nella magia non si è dissolta con l’avvento della scienza sperimentale, perché il sogno della simultaneità tra causa ed effetto si è trasferito alla tecnologia».

Di qui nasce la pericolosa illusione di avere controllo su ciò che non controlliamo affatto. Come si dice, “sapere è potere“; oggigiorno, però, il sapere risulta sempre più problematico: l’ipermediatizzazione moderna ci sommerge di informazioni tra i quali siamo costretti a districarci. Per Eco sarebbe, ad esempio, uno dei nuovi compiti della scuola insegnare ad applicarvi un discrimine.

 

L’opera postuma di Eco è apprezzabile come acuta sintesi dell’evolvere di una cultura. Le brevi riflessioni proposte, provenienti da un corpus pluridecennale, ricostruiscono il reagire dell’intellettuale dinanzi all’incedere della quotidianità. Ci aiutano, infine, ad invertire la prospettiva analitica e ad apprezzare il pensiero di Eco come diretta emanazione della sua persona.

 

 

Eco, U., Pape Satàn Aleppe. Cronache di una società liquida, Milano, La Nave di Teseo, 2016, p. 469.